Ex Machina – mostra di linguaggi urbani e industriali
FORTEZZA DEL PRIAMAR – Cellette
con opere di Andrea Biscosi, FLUDD/Modus (Duplex Ride) , Matteo Forli, Lidia Giusto, Carin Grüdda, Guido Lotti, Fulvio Rosso
Ex Machina: il titolo dell’edizione 2017 del festival s’incarna nella mostra alle cellette del Priamar. Gli artisti coinvolti entrano in dialogo con il territorio, nello stesso tempo, con le macchine di riproduzione del reale e della memoria: la pellicola e il monitor, il suono, l’immagine deformata, il reperto e l’immaginario. Con le fotografie di Andrea Biscosi (sullo stabilimento Ferrania/3M), Lidia Giusto (su siti industriali della provincia savonese) e Fulvio Rosso (sulla ex-Italsider/OMSAV), gli assembaggi di Carin Grüdda, il videodocumentario di Matteo Forli, le installazioni di Guido Lotti e del gruppo FLUDD/Duplex, Ride con Waving Out, i reperti del Museo Permanente delle Scienze Nautiche e di Piaggio Aero Industries.
Risiede a Cairo Montenotte (Savona). Ha collaborato diversi anni, come fotografo di scena, con la compagnia teatrale “Uno sguardo dal palcoscenico”. Nel 2016 ha esposto la sua mostra “La fabbrica della pellicola” al Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano (MI) e alcune foto sono state pubblicate sul numero di febbraio 2017 della rivista FOTOgraphia.
www.andreabiscosi.it
Risiede a Cairo Montenotte (Savona). Ha collaborato diversi anni, come fotografo di scena, con la compagnia teatrale “Uno sguardo dal palcoscenico”. Nel 2016 ha esposto la sua mostra “La fabbrica della pellicola” al Centro Culturale Cascina Grande di Rozzano (MI) e alcune foto sono state pubblicate sul numero di febbraio 2017 della rivista FOTOgraphia.
www.andreabiscosi.it
Classe 1981, vive a Genova. Inizia la sua carriera nei primi anni 2000 come fotografo di reportage seguendo i writers che dipingevano le carrozze dei treni. Nel 2006 lavora con varie riviste di skate e snowboard. La prima personale “Sguardi Metropolitani, pellicola che racconta stazioni e treni di notte. La sua personale `Essere e il nulla’ nel 2009 documenta la vita dentro un manicomio.
La personale Time Industry nel 2016 a Palazzo Ducale si rivela importante nella sua crescita. Matteo Forli continua a indagare sul reportage e luoghi abbandonati in attesa, fotografa col banco ottico e realizza stampe in camera oscura.
Classe 1981, vive a Genova. Inizia la sua carriera nei primi anni 2000 come fotografo di reportage seguendo i writers che dipingevano le carrozze dei treni. Nel 2006 lavora con varie riviste di skate e snowboard. La prima personale “Sguardi Metropolitani, pellicola che racconta stazioni e treni di notte. La sua personale `Essere e il nulla’ nel 2009 documenta la vita dentro un manicomio.
La personale Time Industry nel 2016 a Palazzo Ducale si rivela importante nella sua crescita. Matteo Forli continua a indagare sul reportage e luoghi abbandonati in attesa, fotografa col banco ottico e realizza stampe in camera oscura.
FLUDD ovvero Marco Cacciamani, Gianriccardo Scheri, Angela Mambelli, è una sigla di produzione che opera a Genova dal 1980, nel territorio di confine tra arti visive, ricerca musicale, poesia, producendo performances, concerti, eventi teatrali, readings, videoinstallazioni.
Gli elementi centrali del lavoro del gruppo sono la musica dal vivo e l’utilizzo del supporto video, combinati in una sorta di concerto per musica, video e parola, in cui la presenza della poesia è affidata alla recitazione o alla proiezione in sintesi di una serie di testi.
Per FLU ha realizzato insieme a Modus (Duplex Ride) la videoinstallazione Waving Out.
www.fludd.it
FLUDD ovvero Marco Cacciamani, Gianriccardo Scheri, Angela Mambelli, è una sigla di produzione che opera a Genova dal 1980, nel territorio di confine tra arti visive, ricerca musicale, poesia, producendo performances, concerti, eventi teatrali, readings, videoinstallazioni.
Gli elementi centrali del lavoro del gruppo sono la musica dal vivo e l’utilizzo del supporto video, combinati in una sorta di concerto per musica, video e parola, in cui la presenza della poesia è affidata alla recitazione o alla proiezione in sintesi di una serie di testi.
Per FLU ha realizzato insieme a Modus (Duplex Ride) la videoinstallazione Waving Out.
www.fludd.it
Nata nel 1984, fotografa utilizzando come mezzo di espressione un obiettivo, puntato sui chiaro scuri, sui pieni e sui vuoti, sulle forme e sugli spazi. Dedita alla fotografia dell’archeologia urbana e dell’industriale abbandonato, che la portano a viaggiare nei maggiori distretti industriali produttivi europei, incentra la sua ricerca sulla contrapposizione tra la presenza e l’assenza, che traduce poi in un bianco e nero ad alta densità.
Inizia a fotografare da adolescente, avvicinandosi da subito al tema degli abbandoni industriali e civili. Ha partecipato ed esposto a numerose mostre e concorsi, personali e collettive, in Italia e all’estero.
Nata nel 1984, fotografa utilizzando come mezzo di espressione un obiettivo, puntato sui chiaro scuri, sui pieni e sui vuoti, sulle forme e sugli spazi. Dedita alla fotografia dell’archeologia urbana e dell’industriale abbandonato, che la portano a viaggiare nei maggiori distretti industriali produttivi europei, incentra la sua ricerca sulla contrapposizione tra la presenza e l’assenza, che traduce poi in un bianco e nero ad alta densità.
Inizia a fotografare da adolescente, avvicinandosi da subito al tema degli abbandoni industriali e civili. Ha partecipato ed esposto a numerose mostre e concorsi, personali e collettive, in Italia e all’estero.
Artista di levatura internazionale, Carin Grudda nasce nel 1953 a Gudensberg vicino a Kassel (Germania ovest). I suoi soggetti si identificano in “giochi” e “strutture giocose”; i suoi lavori si basano su “tracce” e “sensazioni” (Spur e spüren). Dipinge su superfici di legno di oggetti trovati in precedenza, con una propria storia, che cambia e assembla aggiungendone altrettanti e differenti. Realizza numerose sculture in bronzo i cui soggetti variano dalle serie naturalistiche di piccole lumache a monumentali Blau-Miau. In seguito decide di trasferirsi in Liguria dove tuttora vive. Conosce e collabora con grandi artisti come Daniel Spoerri, Luciano Castello, Nunzio, Arman e Tommaso Cascella. Il percorso artistico di Carin Grudda ottiene un prestigioso riconoscimento e apprezzamento internazionale con la selezione per la LIV Biennale di Venezia nel 2011.
www.carin-grudda.net
Artista di levatura internazionale, Carin Grudda nasce nel 1953 a Gudensberg vicino a Kassel (Germania ovest). I suoi soggetti si identificano in “giochi” e “strutture giocose”; i suoi lavori si basano su “tracce” e “sensazioni” (Spur e spüren). Dipinge su superfici di legno di oggetti trovati in precedenza, con una propria storia, che cambia e assembla aggiungendone altrettanti e differenti. Realizza numerose sculture in bronzo i cui soggetti variano dalle serie naturalistiche di piccole lumache a monumentali Blau-Miau. In seguito decide di trasferirsi in Liguria dove tuttora vive. Conosce e collabora con grandi artisti come Daniel Spoerri, Luciano Castello, Nunzio, Arman e Tommaso Cascella. Il percorso artistico di Carin Grudda ottiene un prestigioso riconoscimento e apprezzamento internazionale con la selezione per la LIV Biennale di Venezia nel 2011.
www.carin-grudda.net
Vive e lavora a Savona. Alla principale attività di architetto affianca la passione per la fotografia, la grafica, la videografica. Collabora con il musicista Debaser per l’Associazione Duplex Ride di Genova, con l’Associazione Costruttori di Babele, con il regista Pippo Delbono e con l’artista Carin Grüdda.
Ha curato l’allestimento di alcune mostre di arte postale in collaborazione del gruppo impos(t)ed art, Behind San Lorenzo – chiostri di S.Caterina a Finale Ligure – chiesa di S.Paragorio (Noli) (2007) e In the mirror – Pinacoteca Civica di Savona (2008). Ha curato l’allestimento L‘isola di Wide (2015) e Le voci della luna (2016) per Savonaturalmente – Complesso del Priamar. E’ socio fondatore dell’Associazione WIDE – Coworking&Laboratorio di idee.
progettowide.it/guidolotti.html
Vive e lavora a Savona. Alla principale attività di architetto affianca la passione per la fotografia, la grafica, la videografica. Collabora con il musicista Debaser per l’Associazione Duplex Ride di Genova, con l’Associazione Costruttori di Babele, con il regista Pippo Delbono e con l’artista Carin Grüdda.
Ha curato l’allestimento di alcune mostre di arte postale in collaborazione del gruppo impos(t)ed art, Behind San Lorenzo – chiostri di S.Caterina a Finale Ligure – chiesa di S.Paragorio (Noli) (2007) e In the mirror – Pinacoteca Civica di Savona (2008). Ha curato l’allestimento L‘isola di Wide (2015) e Le voci della luna (2016) per Savonaturalmente – Complesso del Priamar. E’ socio fondatore dell’Associazione WIDE – Coworking&Laboratorio di idee.
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